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Career Story26/5/2025

Career Story - Marco De Vincenzi, Business Analyst

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Career Story di

Marco De Vincenzi

Business Analyst

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Iniziamo con le presentazioni: quando sei entrato in adesso.it e qual è stato il percorso che ti ha portato a ricoprire il ruolo di Business Analyst?

Sono entrato in adesso.it nel marzo 2022, quando l’azienda si chiamava ancora WebScience. Fin da subito ho ricoperto il ruolo di Business Analyst, che è anche la posizione che occupo attualmente. Il mio percorso è stato un mix di scelte consapevoli e opportunità impreviste. Dopo la laurea in filosofia, ho deciso di frequentare un master in Marketing Management, con l'obiettivo di entrare nel mondo del marketing strategico. Tuttavia, in quel periodo non era semplice trovare uno stage in quell’ambito. L’unica opportunità concreta si presentò a Bergamo: uno stage in un’azienda impegnata in un progetto digitale che univa aspetti commerciali e di marketing. È stato lì che ho scoperto il mondo dell’innovazione e dello sviluppo software. Terminato lo stage, ho iniziato a cercare un’esperienza simile e mi sono candidato per una posizione da Product Owner, anche se non avevo piena familiarità con gli aspetti tecnici del ruolo.L’agenzia di recruiting, valutando il mio profilo, mi ha proposto invece una posizione da analista per WebScience. Così è iniziato il mio percorso in azienda, dove fin dal primo giorno ho percepito fiducia e supporto: mi è stato offerto subito un contratto a tempo indeterminato. Da allora, ho capito che questo mondo faceva davvero per me.

La filosofia sembra un punto di partenza insolito per diventare Business Analyst. Quali competenze pensi di aver acquisito durante il tuo percorso di studi che oggi ti tornano utili nel lavoro?

Studiare filosofia mi ha fornito una forma mentis che trovo estremamente utile nel mio ruolo: mi permette di affrontare contesti nuovi e complessi con un atteggiamento analitico, orientato all’osservazione e alla comprensione. Un altro aspetto fondamentale che ho sviluppato è la capacità di mettermi nei panni degli altri, cercando di cogliere prospettive diverse. Questa empatia intellettuale è cruciale nel nostro lavoro, dove ci si confronta quotidianamente con interlocutori eterogenei. Le competenze tecniche le sto affinando con l’esperienza sul campo, ma l’approccio e le soft skill derivano in gran parte dal mio percorso accademico.

Cosa ti ha attratto maggiormente del ruolo di Business Analyst? C’è qualcosa in particolare che ti entusiasma e ti fa dire: “È questo il lavoro che voglio fare”?

Spesso si associa il ruolo del Business Analyst a un lavoro prettamente numerico o focalizzato sui dati, ma ciò che mi affascina di più è un altro aspetto: la capacità di estrarre concetti dai processi, astrarli e poi applicarli in contesti differenti. Mi entusiasma il lavoro di razionalizzazione, quell’attività analitica che permette di dare ordine e struttura a elementi complessi. È una vera e propria sfida intellettuale, che riesce a stimolarmi ogni giorno.

Come ti sei formato in questi anni in adesso.it? Hai seguito percorsi strutturati o il tuo apprendimento è stato principalmente “on the job”?

In adesso.it ho avuto la possibilità di seguire percorsi formativi specifici, in particolare all’interno del centro di competenza dedicato agli analisti. Questi corsi mi hanno fornito una base solida su temi fondamentali come l’analisi dei requisiti, la modellazione dei dati e le metodologie Agile. Ma ciò che ha fatto davvero la differenza è stato il confronto quotidiano con colleghi preparati, competenti e, soprattutto, molto disponibili. Il mio primo anno e mezzo in azienda è stato per me una vera e propria fase di “discovery”, durante la quale ho imparato tantissimo osservando e collaborando con chi aveva più esperienza di me. Ho ricevuto supporto concreto, consigli preziosi e l’opportunità di crescere grazie a persone che conoscevano a fondo il ruolo e che hanno creduto nel mio potenziale. Questo scambio è stato fondamentale nel mio percorso.

Quali sono le sfide più grandi che incontri nel tuo ruolo e, al contrario, cosa ti dà maggiore soddisfazione?

Una delle sfide principali è la capacità di adattarsi a contesti e progetti sempre diversi, ciascuno con clienti, obiettivie dinamiche uniche. È un aspetto molto stimolante, ma richiede flessibilità e rapidità di comprensione. Entrando più nello specifico del ruolo dell’analista, la vera difficoltà sta nel riuscire a comprendere a fondo gli stakeholder, gli utenti e, più in generale, le persone con cui ci interfacciamo, ad esempio durante le interviste per l’analisi dei requisiti. Non è sempre semplice trovare la “chiave giusta” per ottenere le informazioni davvero rilevanti, perché ogni interlocutore ha un modo diverso di esprimersi e un diverso grado di confidenza con questo tipo di processo. La soddisfazione più grande arriva nel momento in cui ciò che hai analizzato, progettato e immaginato prende forma concretamente.Vedere un’applicazione rilasciata, un servizio funzionante, qualcosa che abbiamo costruito insieme essere utilizzato con successo, non solo dagli utenti finali, ma anche con entusiasmo da parte del team, è davvero gratificante.Condividere il risultato, raggiungere gli obiettivi e percepire una soddisfazione collettiva è ciò che più mi motiva.

Sei in adesso.it da quasi tre anni. Cosa ti spinge a restare, in un periodo in cui molti giovani cambiano lavoro con frequenza sempre maggiore?

Dal punto di vista del ruolo, amo ciò che faccio, non sento il bisogno di cercare altrove perché in adesso.it mi sono sempre trovato molto bene. C’è grande rispetto per le persone, sia sul piano professionale, con opportunità di formazione e un supporto costante, sia sul piano umano, in un senso più ampio e profondo. Ricordo che all’inizio ero piuttosto scettico sullo smart working, soprattutto dopo il periodo del Covid, non ero convinto che potesse funzionare davvero bene in un’organizzazione. Invece, una volta entrato in adesso.it, mi sono dovuto ricredere. Qui lo smart working è parte integrante della cultura aziendale e funziona perché è sostenuto da persone competenti e da una struttura che crede realmente in questo modello. Per me, questo approccio è un forte segnale di fiducia e attenzione verso l’equilibrio tra lavoro e vita personale. La libertà di gestire il proprio tempo, la serenità di poter affrontare eventuali imprevisti senza ansia, e la possibilità concreta di ritagliarsi spazio per sé stessi sono elementi fondamentali.Sono davvero grato che adesso.it continui a credere e investire in questo modello, mentre molte altre realtà stanno facendo marcia indietro.

Parlando di futuro, quali sono i tuoi obiettivi di carriera o di crescita professionale? Hai già un'idea di dove vorresti andare o cosa ti piacerebbe imparare?

Nel breve periodo, il mio obiettivo principale è portare a termine con successo il nuovo progetto su cui sto lavorando,un'esperienza particolarmente stimolante visto che parto da zero. Voglio continuare a migliorare come analista, perché credo di avere ancora ampi margini di crescita in questo ruolo. Allo stesso tempo, negli ultimi mesi, sto riflettendo sulla figura del Project Leader. Mi piacerebbe esplorare questa direzione, anche se non sono sicuro di voler abbandonare completamente il mio ruolo attuale, perché mi appassiona molto e non vorrei rinunciare a quegli aspetti che trovo gratificanti. È un percorso che intendo approfondire per capire se potrebbe rappresentare un passo successivo,mantenendo comunque l’opportunità di crescere come analista a 360 gradi.

Usciamo un attimo dalla sfera lavorativa. Oltre alla filosofia e al business analysis, hai altre passioni? Cosa ti piace fare nel tempo libero?

Ho diverse passioni! Una di queste è sicuramente lo sport, in particolare quello all'aria aperta, perché sento il bisogno di muovermi e sfogarmi. Gioco a basket, nuoto, calcio e tennis, ma anche quando non sono al massimo della forma, cerco sempre di fare una passeggiata all’aperto, magari in montagna, durante il weekend. La musica è un’altra mia grande passione: ascolto generi diversi a seconda del momento, dal jazz la sera, al rock o al rap durante il giorno. Adoro viaggiare e, di recente, ho riscoperto il piacere di andare al cinema. Cerco di andarci almeno una volta al mese, anche per rivedere vecchi film o per godermi quella sensazione unica che si crea tra il film e lo spettatore. Inoltre, mi appassionano la storia e la geografia, quindi ogni tanto leggo riviste di divulgazione per rilassarmi, anche se purtroppo, a causa del tempo che passa, ho smesso di leggere romanzi come facevo qualche anno fa.