career story11/6/2024

Career Story - Alberto Marsanasco, CIO e Marketing Leader

Career Story di

Alberto Marsanasco

CIO e Marketing Leader

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Come è iniziata e come si è evoluta la tua storia in adesso.it ?

Mi sono laureato al Politecnico nel 2015 in ingegneria gestionale, facendo la tesi in collaborazione con adesso.it (ai tempi WebScience). A settembre festeggio dieci anni con l’azienda

Nei primi anni ho lavorato come analista in progetti di consulenza, concentrandomi su tematiche di digital working e business agility. Il mio focus era su come implementare metodologie agili in contesti che non fossero solo legati al software. L'obiettivo era trovare modi più efficaci per collaborare e innovare internamente, utilizzando nuovi strumenti e metodologie di collaborazione. Dopo 3-4 anni, sono diventato Product Owner (PO). 

Ricordo che questi progetti sono stati tra i più belli del mio percorso iniziale, perché mi permettevano di lavorare a contatto con ciò che più mi appassiona, ovvero la gestione e l'innovazione organizzativa.  
Un libro, letto all'università, che mi piace molto è "Individui e Comunità" di Paul Goodman. Lo consiglio perché mostra come le organizzazioni più efficaci sono quelle costituite da comunità più piccole, interconnesse grazie ai nuovi strumenti digitali e a meccanismi organizzativi di collaborazione trasversale. In questo modo ciascuno può essere più autonomo e avere un impatto significativo all'interno della propria comunità. Quando questi sogni giovanili hanno trovato riscontro nelle metodologie e mindset Agile, è stato uno dei momenti più belli della mia carriera, perché ho sentito di aver dato davvero un senso al mio lavoro

In seguito ho intrapreso un percorso per assumere un ruolo strategico e più interno all'azienda, diventando Chief Innovation Officer e da un paio di anni assumendo anche la posizione di Marketing Leader. Il CIO non può fare a meno di comunicare esternamente per ottenere feedback e comprendere cosa sia realmente innovativo, e internamente per fare engagement e coinvolgere le persone con modalità di lavoro innovative. Quindi, questi due ruoli sono molto sinergici e mi permettono di avere un’ampia visione delle dinamiche esterne ed interne all’azienda.

Di cosa ti occupi come Chief Innovation Officer? Cosa significa?

La mia responsabilità come Chief Innovation Officer riguarda soprattutto l'innovazione organizzativa, dove mi concentro su diversi ambiti. Un primo ambito è la declinazione della strategia all'interno dell'azienda, supportando l'esecuzione della strategia stessa, facilitando i diversi team in azienda nella definizione e monitoraggio degli OKR (Objective and Key Results). 

Un altro aspetto del mio ruolo è supportare le pratiche di innovazione interne. Interpretiamo questa attività come la capacità di garantire che la conoscenza sviluppata all'interno dei progetti, che per noi rappresenta la principale fonte di conoscenza per la nostra azienda, venga condivisa, valorizzata e messa a disposizione di tutti i dipendenti. Questo avviene anche grazie le comunità di pratica, molto comuni all'interno delle organizzazioni agili e grazie all’introduzione di webinar interni "Look What I Did", dove ciascun dipendente condivide errori o buone pratiche sperimentate nei progetti. 

Un terzo filone è assicurarsi che i principi di agilità non siano applicati solo nei nostri progetti, ma anche a livello organizzativo complessivo. Facciamo spesso riferimento al modello Teal, prendendolo come punto di riferimento, e al modello dell'Holacracy. L'idea è che, quando viene assegnato un obiettivo, venga anche data l'autorità necessaria per raggiungerlo. In questo modo, ciascuno può agire con libertà e autonomia, utilizzando la propria creatività per il raggiungimento degli obiettivi. 

Un’area molto importante per noi su cui vorrei continuare a lavorare consiste definizione del nostro modello agile all'interno dei progetti, quello che chiamiamo "Agile Pragmatico”. Questo è sicuramente uno dei temi di innovazione più rilevanti per noi, poiché impatta direttamente sul nostro posizionamento organizzativo. È fondamentale comprendere come funziona un nostro team e come può operare al meglio in modo agile e pragmatico per i clienti.

Questo è il tuo primo lavoro e sei qui da dieci anni. Cosa ti piace di adesso.it e cosa lo rende un buon posto per lavorare?

Ci sono due aspetti che mi vengono in mente. La prima è che adesso.it, nel mio percorso personale, mi ha sempre dato davvero l'opportunità di crescere. Ho avuto la possibilità di fare tante cose diverse, seguendo i miei interessi e le mie passioni. L'azienda ascolta veramente le aspirazioni di crescita delle persone e agisce concretamente per supportarle. 

La seconda cosa è il clima all'interno dell'azienda. Ho sempre sentito di poter essere me stesso, senza dover fingere o ostentare qualcosa per fare carriera. Le relazioni sono sempre state molto trasparenti e autentiche. Non c'è bisogno di fare a spintoni per avanzare; ognuno viene valorizzato per ciò che è. Questo crea un ambiente di lavoro positivo e inclusivo.

Cosa ti piace fare nel tempo libero? Quali sono le tue passioni?

Mi piace molto andare in montagna e fare camminate: adoro passare intere giornate camminando. Una delle cose che trovo affascinanti delle lunghe camminate è che, dopo 2-3 ore, smetti di sentire la fatica e inizi a muoverti per inerzia, convivendo con lo sforzo in modo naturale. Diventi più consapevole del tuo corpo e ti senti protagonista della tua esperienza fisica

È bello fare queste camminate con altre persone, condividere la fatica e il piacere di camminare insieme. In passato pensavo che fosse un'attività da fare solo con amici intimi, ma quest'estate, durante l’evento aziendale proverò a fare una camminata di due giorni con alcuni colleghi. 
Un'altra mia passione è suonare la chitarra. Trovo che la musica sia un ottimo modo per rilassarsi ed esprimere la propria creatività

Camminare, suonare e leggere: mi piace molto la cross-contaminazione tra diversi ambiti, in modo da offrire letture originali sulle cose. Una delle cose che mi stimola di più nelle ricerche personali è trovare punti di vista originali e alternativi. Questo è il mindset che per me è efficace per continuare a fare innovazione.